Abbiamo parlato in questo articolo di una sintesi su come è nata e sviluppata l’arte greca, di cui il Medioevo ellenico costituisce un primo periodo molto importante. Vediamo di introdurre un riassunto sul Medioevo ellenico e la fase dell’arte greca che lo caratterizza: la fase geometrica.
Medioevo ellenico, il significato
Il Medioevo ellenico è un periodo che va dal XII secolo al IX secolo a.C., caratterizzato dall’arrivo dei Dori in Grecia, la sconfitta dei popoli Micenei e la seguente migrazione di Achei, Ioni ed Eoli nelle coste della Turchia.
I Dori penetrarono in Grecia distruggendo l’ordinamento miceneo, il quale, organizzato in città-stato, non riuscì a resistere. Si passa inoltre dall’età del bronzo all’età del ferro.
Il termine Medioevo ellenico fu dato per portare un paragone al nostro Medioevo occidentale, come sinonimo di età oscura, barbara, ma ormai questo è un concetto superato. Sappiamo infatti che i poemi omerici nacquero proprio nel Medioevo ellenico, e sono tra le pagine di poesia epica più alte che l’uomo riuscì a scrivere.
L’arte greca nel Medioevo ellenico
In questo periodo l’inumazione dei cadaveri viene sostituita con l’incenerimento (cremazione) e questo fa si che viene eliminata tutta l’architettura sepolcrale e gli arredi d’interno delle tombe.
Subentra nel medioevo ellenico l’uso di tombe contrassegnato da stele o cippi funerari e vengono utilizzate delle urne che raccolgono le ceneri.
I micenei si spostano nelle coste dell’Asia minore, dando origine dunque a due stili nell’arte greca: il Dorico e lo Ionico, generati da questa differenza tra i popoli che compongono la Grecia.
I vasi dorici si differenziano da quelli greco-micenei, sono decorati da fasce sovrapposte che ricoprono interamente la superficie, la cui decorazione è costituita da un repertorio indoeuropeo impostato sempre sull’elemento geometrico, molto rigoroso ed astratto.
Osserviamo una caratteristica decorazione a meandri, a svastiche, incroci, dentelli, cerchi, che però simboleggiano elementi sacri. C’è una ricerca della simmetria, della perfezione, di proporzioni, che sarà una delle fondamenta di tutta l’arte greca. Il tutto realizzato con vernice nera su fondo ocra.
In questo periodo, come abbiamo detto, non esistono resti di architetture di grandi dimensioni o di statuaria monumentali, ma esistono bronzetti e statuette di piccole dimensioni.
La ceramografia di questo periodo è l’esempio più alto dell’arte del Medioevo ellenico, specialmente con la ceramica del Dipylon, altro nome per designare lo stile geometrico.
Abbiamo in particolare dei ritrovamenti dalla Tomba del Dipylon, con anfore e vasi molto grandi.
Un esempio è questa anfora che proviene proprio dalla necropoli di Atene del Dipylon (che significa “doppia porta”), completamente ricoperta da strisce orizzontali in cui appaiono motivi decorativi geometrici. Il vaso presenta anche una raffigurazione di un funerale, con la salma composta nella bara, le prefiche, coloro che si lamentano e piangono per la morte del defunto.
Ai due lati e sotto al tema ci sono uomini dolenti, considerati anche elemento decorativo. Le figure rappresentate sono tutte uguali, fanno lo stesso gesto e sono rappresentate con un triangolo il cui vertice inferiore è la vita delle figure stesse.
Non c’è profondità e i corpi non hanno né volume né peso, il disegno rimane sulla superficie e si sviluppa in un gioco di linee che ripercorre la decorazione del resto del corpo del vaso.
E’ un vaso un po’ più tardo rispetto all’effettivo periodo geometrico, infatti risale al VIII sec a.C. infatti viene rappresentata anche la figura umana, sintetizzata, astratta, stilizzata, ma pur sempre presente.